1944 – il Manifesto di Ventotene viene stampato dalla Società Anonima Poligrafica Italiana e dalle Edizioni del Movimento italiano per la Federazione europea. Ispirato ad un libro scritto vent’anni prima da Junius (pseudonimo usato da Luigi Einaudi), Il Manifesto di Ventotene traccia le linee di quella che sarà la carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. È durante il confino a Ventotene, una piccola isola del Mediterraneo dove il regime inviava gli antifascisti più pericolosi, che fin dai  primi anni ‘40 Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni sognarono un’Europa Unita. Sullo sfondo della seconda guerra mondiale, tra i vicoli e le piazze dell’isola confinaria, Spinelli, Rossi e Colorni elaborano il testo del Manifesto di Ventotene e lo trascrivono su cartine di sigarette. Ma sarà una donna, Ursula Hirshmann, ad assicurare il futuro dell’Europa: senza di lei il documento, nascosto nella federa di un soprabito, non sarebbe mai uscito dall’isola, né dato alle stampe clandestine. Con la fine della guerra termina anche il confino e Ursula diventa la moglie di Altiero.  Da allora, continueranno a lottare insieme affinché un’idea, grande come quella di una Europa Unita, si trasformi in realtà. La genesi dell’Europa federata e la storia tra Altiero e Ursula uniti dalla politica e dall’amore, nell’anniversario dei 70 anni dalla pubblicazione del Manifesto di Ventotene.