Candido, come nessuno immagina il Sahara.Il fascino del Deserto Bianco sta tutto qui, nell’apparire all’improvviso, dopo infiniti banchi di sabbia color ocra e nere rocce vulcaniche. Le dune, interrotte da placche bianchissime formatesi dopo il ritiro di laghi e paludi, circoscrivono questo miracolo geologico fatto di pilastri calcarei e monoliti gessosi, che nel tempo hanno assunto le forme di uomini, animali, funghi e fiori. A definire i confini del Deserto Bianco, le oasi di Bahariya e Farafra, culle della cultura beduina. Poi Dakhla, dove dalle profondità del deserto l’acqua sgorga naturalmente, formando più di 500 sorgenti. Infine Kharga, la più grande e centro delle antiche vie carovaniere che dall’Africa risalivano verso il Mediterraneo.